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OPERE BELLICHE

La zona storicamente più importante del Pasubio è stata dichiarata monumentale dal 1922. È delimitata da 30 cippi che ricordano i reparti che maggiormente si distinsero negli accaniti combattimenti e comprende il Dente Italiano, la Cima Palon e la vetta immediatamente a sud di detta cima. Le principali vie di accesso al Pasubio sono tre:

 

La più famosa via d’accesso al Pasubio è stata costruita nel corso della Prima guerra mondiale e rappresenta una delle maggiori opere belliche di tutto il conflitto, che non ha probabilmente pari in nessun luogo. Si tratta della Strada delle 52 Gallerie, una mulattiera che permetteva all’esercito italiano il collegamento fra la base del monte e la zona alta al riparo dal tiro nemico (la già attiva strada degli Scarubbi era invece sotto il fuoco austriaco) e in ogni stagione dell’anno.

 

La strada degli Eroi che dal Pian delle Fugazze (1.162 slm) - galleria d'Havet al rifugio Gen. Papa, sbocca alle Porte del Pasubio (1.918 slm). Nel tratto a monte sono state collocate le lapidi ricordo dei 15 decorati di Medaglia d'Oro, della zona circostante, tra cui quelle dei trentini Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi.

 

COME ARRIVARE

La Zona Sacra è accessibile anche mediante due strade carrozzabili, anche se oggi chiuse al traffico veicolare. Si tratta della rotabile degli Scarubbi, che parte dal Colle Xomo (1058 m) e che dopo Bocchetta Campiglia (1216 m) è totalmente sterrata. Si risale la gola delle Caneve di Campiglia con 12 tornanti per tagliare poi la parete rocciosa che cade verticale fino a risalire alle Porte del Pasubio (1928 m). Dal Pian delle Fugazze (1162 m) è possibile raggiungere le Porte del Pasubio (1928 m), ove sorge il rifugio gen. Achille Papa e il bivacco Sacchi-Marzotto, mediante un’altra rotabile che risale la Val Fieno per inserirsi infine nell’impervia Val Canale attraverso la Galleria d’Havet. Prende da qui il nome di Strada degli Eroi.

Un’altra rotabile permette l’accesso all’Alpe Pozze, nella zona settentrionale del massiccio, ove sorge il rifugio Vincenzo Lancia (1825 m), partendo dalla statale che congiunge il Pian delle Fugazze a Rovereto.

La strada degli Scarubbi che dal Ponte Verde (901 slm), per Colle Xomo (1.058 slm), Bocchetta di Campiglia, si inerpica sino alle porte del Pasubio, ricollegandosi alla strada degli Eroi.

 

Altri accessi attraverso sentieri , più o meno impegnativi, le varie valli che lo solcano in ogni suo versante. È possibile perciò esplorarlo in ogni suo lato, spesso nascosto e selvaggio. Talvolta i sentieri si riducono ad esili tracce ed essendo frequente che il monte sia avvolto dalla nebbia, è sempre da prestare attenzione in quanto non è raro perdere l’orientamento a causa di queste caratteristiche.

L'AMBIENTE MONTANO E PREALPINO

Gli aspetti paesaggistici e naturalistici del Monte Pasubio e delle sue vallate costituiscono da soli un invito a venire a scoprire questi luoghi. 

 

 

MUSEI E LUOGHI
D'INTERESSE

GIARDINO BOTANICO

Il Giardino si trova nel comune di Valli del Pasubio, nell'alta Val Leogra, in provincia di Vicenza, ad una altitudine media di 1040 m s.l.m. E' ubicato al limite tra le province di Vicenza e Trento, al Km 44 della S.S. 46 che collega Vicenza con Rovereto. Deve il suo nome al Santo cui è dedicata la chiesetta poco lontana da esso nei pressi del passo Pian delle Fugazze. Il Giardino Alpino San Marco si estende su un'area di un ettaro; circa un terzo è occupato da un bosco di faggio, mentre il resto è occupato dal prato montano, da una zona umida, da una zona di semina e da "roccere". Nel Giardino vengono coltivate quasi esclusivamente specie provenienti dal territorio limitrofo delle Piccole Dolomiti Venete e in parte provenienti dalle Prealpi Venete o dalle Prealpi meridionali orientali.

 

 

MUSEO DELLA 1^ ARMATA 

Ossario del Pasubio

Nello sviluppo del nuovo impianto museale si presenta un sistema espositivo che crea nel visitatore, attraverso un percorso articolato di scoperta, interesse a interagire nella struttura che lo accoglie, suscitando curiosità verso avvenimenti, persone, equipaggiamenti e armi, che sono “parte della storia” della Prima Guerra Mondiale, con particolare attenzione al fronte della 1ª Armata e quindi al settore del Pasubio.

 

CENTRO DI RAPPRESENTAZIONE MUSEALE Posina

Il Centro di Rappresentazione Museale di Posina propone l’interpretazione del tragico evento della Grande Guerra con pratiche didattiche e comunicative che vanno oltre la semplice offerta di informazioni, presentando alcuni significati di un evento storico che ha profondamente mutato la dimensione culturale e paesaggistica della Val Posina e cogliendo gli aspetti che più hanno interessato quei luoghi: il dramma del profugato e l’inizio dello sfondamento della Strafexpedition austriaca.Grazie ad un rapporto di amicizia e collaborazione del Comune di Posina, proprietario dello stabile e delle raccolte, con il Tiroler Kajserjäger Museum di Innsbruck, il centro museale ospita un apposito allestimento dedicato alla storia dei Kajserjäger.La proposta è quella di un’educazione alla visita dei luoghi della Grande Guerra, mettendo a disposizione strumenti per aumentare non solo la conoscenza, ma anche il piacere di leggere, il piacere di riconoscere e verificare. Il Centro di Rappresentazione Museale di Posina è sede del “Centro Visita dell’Ecomuseo della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine”.

 

FORTE MASO

Forte Monte Maso opera militare fortificata difensiva permanente a prova di bomba.Il forte con i suoi annessi (casermetta corpo di guardia) divennero proprietà privata con asta pubblica nel lontano 1939. Durante la seconda guerra mondiale e negli anni successivi, in piena autarchia, fu soggetto all'aggressione dell'uomo: per molti anni parte della copertura interna, del pavimento in pietra e mattoni oltre alle infrastrutture del forte furono venduti dalla proprietà a cittadini delle contrade vicine per edificare e/o ampliare case private.

info: http://www.fortemaso.it/il_forte_1.html

 

MUSEO DEGLI ANTICHI MESTIERI

Valli del Pasubio

Il fascino intramontabile degli strumenti di lavoro dei mestieri ormai scomparsi. Una testimonianza tangibile della storia quotidiana, anche non lontanissima, della cultura locale e di stili di vita che oggi sono molto cambiati, in una terra di confine. Sono gli oggetti, e la spiegazione del loro utilizzo, ad illustrare la storia della gente di montagna dell’Alta Val Leogra.

 

SEGHERIA ALLA VENEZIANA

Valli del Pasubio

Da un progetto di Leonardo nasce la segatronchi ad acqua, una macchina presto ribattezzata “alla Veneziana” perché introdotta ai tempi della Serenissima Repubblica. In località Seghetta, nell’alta Val Leogra, rimane l’unica segheria alla veneziana ancora funzionante, quella dei Miola, datata 1700.

 

ALTRI MUSEI DELLA PROVINCIA DI VICENZA

www.museialtovicentino.it

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